Front of art: esperienze di arte pubblica è un progetto che è partito il 14 maggio nella cittadina di Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso a cura di Katia Baraldi e Laure Keyrouz.
Ho sentito poco fa su undo.net l'intervista a Katia Baraldi e ho deciso di parlavi di questo progetto di arte pubblica, o arte partecipativa come la definisce la Baraldi, che mi sembra molto interessante.
Il progetto lavora sul rapporto tra comunità e paesaggio, di cui sempre di più si sente la necessità. Fino al 5 giugno (data di termine dei lavori) verranno proposte installazioni site specific, workshop, performance, rassegne video.... che hanno lo scopo di coinvolgere la comunità di Nervesa a interrogarsi sul suo rapporto con il paessaggio e tra gli abitanti stessi.
Un progetto ambizioso che è iniziato da sette mesi e che ha visto le curatrici all'opera in un percorso di arte relazionale coinvolgendo comune, negozi, cittadini e associazioni per far conoscere Front of art e per fare in modo che il progetto fosse condiviso il più possibile da tutti.
Nell'intervista non si dice, ma immagino quali fatiche abbia comportato tutto questo lavoro ed è anche per questo che ne sono rimasta colpita sentendo l'intervista. In più con una preparazione del genere, immagino anche con quale fierezza gli abtanti di Nervesa partecipino in questi giorni alle varie iniziative.
Giusto per citarne una, vi segnalo che il 29 maggio ci sarà L'anima dei luoghi, il terzo intervento a cura di Emilio Fantin, che ha previsto un laboratoro di fotografia dedicato in particolare agli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, ma a cui può partecipare chiunque ne abbia voglia (previa prenotazione). Il workshop è focalizzato sul fotografare l'anima invisibile dei luoghi, un momento molto interessante per far instaurare un rapporto tra uomo e natura, tra passato e presente.
L'intero programma di Front of art lo trovate su frontofart.org e se avete anche voi voglia di ascoltare l'intera intervista, eccovi accontentati, cliccate qui
Il progetto lavora sul rapporto tra comunità e paesaggio, di cui sempre di più si sente la necessità. Fino al 5 giugno (data di termine dei lavori) verranno proposte installazioni site specific, workshop, performance, rassegne video.... che hanno lo scopo di coinvolgere la comunità di Nervesa a interrogarsi sul suo rapporto con il paessaggio e tra gli abitanti stessi.
Un progetto ambizioso che è iniziato da sette mesi e che ha visto le curatrici all'opera in un percorso di arte relazionale coinvolgendo comune, negozi, cittadini e associazioni per far conoscere Front of art e per fare in modo che il progetto fosse condiviso il più possibile da tutti.
Nell'intervista non si dice, ma immagino quali fatiche abbia comportato tutto questo lavoro ed è anche per questo che ne sono rimasta colpita sentendo l'intervista. In più con una preparazione del genere, immagino anche con quale fierezza gli abtanti di Nervesa partecipino in questi giorni alle varie iniziative.
Giusto per citarne una, vi segnalo che il 29 maggio ci sarà L'anima dei luoghi, il terzo intervento a cura di Emilio Fantin, che ha previsto un laboratoro di fotografia dedicato in particolare agli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, ma a cui può partecipare chiunque ne abbia voglia (previa prenotazione). Il workshop è focalizzato sul fotografare l'anima invisibile dei luoghi, un momento molto interessante per far instaurare un rapporto tra uomo e natura, tra passato e presente.
L'intero programma di Front of art lo trovate su frontofart.org e se avete anche voi voglia di ascoltare l'intera intervista, eccovi accontentati, cliccate qui
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