Iranian Street Art from A1one /Vid No.2 from KolahStudio on Vimeo.
Ed ecco, come promesso, la seconda parte. Buona visione!
Iranian Street Art from A1one /Vid No.2 from KolahStudio on Vimeo.
Questo video è stato realizzato da Kolahstudio, quello studio indipendente di cui parlavo qualche giorno fa. Le immagini documentano il lavoro di A1one, street artist iraniano...e domani vi proporrò la seconda parte.
Exit Through the Gift Shop è il titolo del film con il quale Banksy, il grande street artist inglese, partecipa quest'anno al Sundance Festival nello Utah. E' la storia di un commerciante francese, molto appassionato di cinema e di street art, al punto di decidere di fare di tutto per girare un documentario dedicato a Banksy. Molto realisticamente - dal monento che nessuno mai nella realtà è riuscito a vedere Banksy in volto - il film è la storia di come il tentativo sia destinato a fallire. Ancora una volta questo grande artista ha la capacità di stupirci e di far parlare di sè.
Molto divertente questo video dove Phil Lumbang, pittore e street artist, parla di sè, del suo lavoro, ma dove soprattutto ci presenta il suo alter ego, un simpatico orsacchiotto che popola ormai numerose strade di Los Angeles. Phil ha iniziato la sua carriera lavorativa come graphic designer di Shepard Fairey e nel tempo ha trovato il suo stile e ha preso confidenza con il lavoro in esterno. Ora inizia ad avere una certa fama come print-maker e pittore, tant'è che le sua ultima stampa, realizzata in collaborazione con Ernesto Yerena è andata esaurita in un solo giorno. Buona visione!
E' in corso in questi giorni al Gran Palais di Parigi l'esposizione di "Personnes", l'installazione di Boltanski che occupa 13 500 mq in un'architettura di ferro e vetro. L'opera è inserita all'interno della rassegna Monumenta 2010. Artista della memoria e della perdita, Boltanski ha scelto per l'installazione parigina un titolo volutamente ambiguo: personnes in francese indica infatti 'persone' e 'nessuno', da qui il collegamento con la presenza dei morti. Su richiesta dell'artista il Gran Palais è stato reso freddo grazie allo spegnimento del riscaldamento, per rendere l'atmosfera cimiteriale. I corpi delle persone scomnparse sono invece richiamati da centininaia di abiti gettati a terra. Come in molte altre sue opere, anche in questo caso la colonna sonora è parte integrante del lavoro ed è composta da registrazioni di cuori che battono. Anche il visitatore può contribuire alla realizzazione del suono registrando il proprio battito in una stanza preposta.
Un intero villaggio abbandonato da 'popolare' con i propri lavori: non potevano chiedere niente di meglio i 6 artisti - Timid, Remi/Rough, System, Stormie Mills, Juice 126e Derm - coinvolti nel Ghost Village project. Si tratta di un progetto realizzato in un villaggio abbandonato sulla costa occidentale scozzese edificato negli anni '70 per 500 operai, ma mai abitato. Gli artisti hanno lavorato per 3 giorni nel villaggio scegliendo fessure e angoli nascosti dove poter collocare i personaggi fantastici creati appositamente per il luogo.
Una piccola nota al video, che a mio parere, avrebbe dovuto avere un ritmo più veloce e musiche meno inquietanti.
The Ghostvillage Project was created over 3 days on the west coast of Scotland. 6 artists - Timid, Remi/Rough, System, Stormie Mills, Juice 126, Derm - were given free reign to paint in an abandoned 1970s village. Working together on huge collaborative walls and individually in hidden nooks and crannies all over the site the artists realised long held dreams and were inspired by the bleakness and remoteness of the site. Drawing on the history of the village the artists' stated intent on completion of the project was to populate the ghostvillage with the art and characters that it deserved.