giovedì 27 maggio 2010

Banksy cancellato a Napoli


Sopra e sotto. Le foto che vedete immortalano lo stesso pezzo di muro in via Benedetto Croce a Napoli. Rappresentano un prima e un dopo. Il prima (foto in alto, anche se non c'è bisogno di dirlo) è il significativo "regalo" che Banksy - il più noto esponente della street art inglese di cui avevamo parlato anche tempo fa - ha voluto fare alla città partenopea. Il poi è invece il brutto scherzo che un writer ha voluto fare alla medesima città, ricoprendo e cancellando per sempre l'opera.
Banksy aveva realizzato una sua rilettura della Santa Teresa del Bernini in una sorta di estasi consumistica (invece che mistica) esplicitata da coca-cola, panino e patatine di Mc Donald che la santa tiene in grembo.
Il danno che il writer ha causato è triplice: innazitutto ha cancellato uno dei rari interventi di Banksy a Napoli, in secondo luogo l'opera perduta aveva anche un elevato valore economico, infine la scritta copre anche parti archeologiche della via.
Leggendo oggi questa notizia sul Corriere del Mezzogiorno non posso che essere sempre più convinta della grande distanza che corre tra chi "usa" la strada per creare una relazione e per far riflettere - soprattutto attraverso una critica sottile e a volte spietata - e chi invece la utilizza solamente per scopi propri a danno della collettività.

2 commenti:

  1. Va bhe dai ma di che ci si meraviglia..
    Sarebbe successo anche a Raffaello se avesse fatto un olio su tavola in cambogia.. nel 1500.. (con tutto il rispetto per la cambogia medioevale)

    Senza andare a prendere Raffaello..è successo enche a gauguin con le sue ultime tele in polinesia..a lui le hanno addirittura bruciate..

    Che ci vogliamo fare..la cultura del resto non si può imporre..

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  2. ...non si può imporre ..però si potrebbe almeno proteggere...
    faccio notare che nei sotteranei di Brera ci sono alcune statue del Canova rovinate dai writer..

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